400 lire
“Dinanzi al tabernacolo, diceva spesso al suo animo, si risolvono i problemi”.
In ginocchio da ore, nella notte, meditava allo sfratto del suo istituto, dove accoglieva tanti ragazzi orfani e non.
“Domani è l’ultimo giorno di proroga del pagamento, pensava uscendo dalla cappella”. Supplicava la Madonna della Divina Provvidenza:
“Vergine santa, tu sai bene che saresti la prima a essere sfrattata.
Oggi, datti da fare”.
Così pregava don Orione, che fondò da giovanissimo l’Opera della Divina Provvidenza. Quando il cuore è della Vergine Maria, la provvidenza arriva e si osa l’impossibile, persino dicendo chiaro al suo vescovo che l’obbligava a chiudere l’opera, che l’indomani non avrebbe potuto celebrare la santa messa.
Lo sfratto ammontava a 400 lire di quei tempi. Non ce la faceva più don Orione, come tanti di noi che vuote le tasche si riempiono all’improvviso, solo per la carità.
Cosa avvenne?
Di mattina presto il campanello dell’istituto suonò. Aperto il portone una vecchietta lo supplicava ad accogliere suo nipote che era allo sbando totale. Don Orione, la guardò negli occhi e non seppe rispondere. Forse le accennò il dolore del grande sfratto. La vecchietta insisteva e don Orione taceva. La vecchietta gli strinse le mani e gli garantì il suo aiuto. “Lo porti domani, poi disse don Orione. Domani, la Madonna provvederà”.
La vecchietta tutta contenta, se ne andò, lasciando nelle mani del santo una busta, che don Orione aprì solo dopo mezzogiorno.
Amici, nella busta c’erano proprio quei 400 lire per lo sfratto.
Voglio sfidare le Banche a risolvere così solerti i problemi economici del mondo. Oh! Quanti rimproveri vorrei farmi:
“Pensiamo solo a convertire gli istituti, in situazioni diversi, ora per sport, ora per teatro, ora per cantanti, in somma più consoni ai tempi d’oggi e non salviamo il carisma del fondatore.
Così, non solo perdiamo gli istituti, ma rischiamo persino di perdere ogni carisma.
Oh! Non ditemi di ritornare, io non sono mai uscito dal suo cuore povero di santità. Dipax