Dialogo d’amore – 5

Io mi accorgevo

del mistero di grazia

che abitava in me:

“Come facevo a non peccare

nella mia disperazione?”.

Tu, uomo del dolore,

mi hai insegnato

a non peccare nella mia condanna.

Tu eri felice di dormire

sul mio petto

più duro di una pietra,

dove crescevano lavande di lacrime,

ciclamini di sangue

e candidi roseti di spine.

 

Tu eri la grazia

e i farisei per gelosia

ti sputarono in faccia

tutta la loro rabbia.

Li hai distrutti,

con tutte le loro ostinate prove.

A pezzi osarono presentarsi

con gli Erodiani,

calpestati dalla loro stessa moneta. Dipax

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