Ora, dopo tanto patire,
non soffro più,
perché il tuo sorriso
mi rende giovane,
quando la mia giovinezza
è già passata.
Mi hai trasformato
il carcere in libertà,
la tristezza in tenerezza,
la solitudine in assemblea gioiosa.
Da te ho appreso
come accendere il fuoco
con l’acqua
e come spegnere
tutto ciò che il fuoco
ha scritto nella mia carne.
Nella solitudine
tutto mi torna negli occhi,
strade delle lotte
e delle sconfitte,
scogli appuntiti
e terrazze scavalcate a galoppo.
Io so soltanto che camminando
si percorre
il sentiero del tuo mistero.
Nel silenzio
delle mie notti insonni
mi crescevi le ali,
mentre io cercavo
di mettere radici
nella disperazione. Dipax