Mi hanno regalato una bicicletta. “Ora pedala, – mi hanno detto”.
Pedalo l’impossibile. Pedalo il coraggio. Pedalo la salita verso orizzonti che nessuno sa immaginare. Sto pedalando così tanto, da essere distante anni luci da chi me l’ha regalata.
Non è difficile fare girare i cerchi della vita. I corsi e i ricorsi di Benedetto Croce, ricorrono sempre. Con la mia bicicletta sono arrivato persino nel deserto, dove sotto la grande pietra anch’io ho scoperto quel serpente ucciso dalla mia coperta che ho dato al mio amico tuareg. Pedalo tuttora, per salire sulla scala di Giacobbe. Signore, dammi la tua bicicletta. Pedalerò santa Rosalia, per giungere nell’incanto delle rocce del tuo silenzio. Pedalerò le stelle, per illuminarmi della tua sapienza. Caro amico, il mio sogno è raggiungerti, dove sei infangato di limiti, aggrovigliato da matasse di ingiustizie. Dai, pedala anche tu. Sudare sulla bicicletta ti fa bene. Sudi tutto il male che hai digerito. Con le tue pedalate butterai fuori di te tutte quelle cellule metastatiche che hanno abbrutito il tuo cuore. Che meraviglia, sei già accanto a me. Il volere distrugge ogni distanza. Dipax