Il perché del dolore

                          E’ più facile dividere un atomo

che spaccare la testardaggine degli stolti.

Ho conosciuto psichiatra così stolti

da farsi vanto soltanto

con i capelli scapigliati.

Riversano sui pazienti,

davvero pazienti, tutti i loro drammi.

La musica nasce dal cuore,

dalle foglie che respirano universo,

dai boccioli che si profumano di stelle.

Prima che io giunga al settimo sigillo

voglio gustare ogni pistillo di cielo.

Dagli stami dei gigli io respiro mitezza.

Dalla fortezza dei leoni

m’irrobustisco di fortezza.

Dalle altezze delle stelle

io mi elevo al cielo.

Come sono perfidi

certi assistenti sociali

che fanno finta di caricarsi dei dolori

degli sventurati

per sapere tutto sul condannato

e poi riferire per salire di grado.

La perfidia è viscida

come una biscia in una pozzanghera.

Nuoti pure nel fango,

io vivo nella luce,

non m’impasto di chiacchiere e di leziosità.

Quante tempeste deve sopportare il cuore?

Risposta non c’è

o forse chi lo sa,

caduto nel vento

è ogni perché di dolore. Dipax

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