Le tue intuizioni su Cristo
mi tuonano dentro.
Nei tuoi fogli hai descritto
la chiesa dello Spirito
e noi siamo ancora troppo lontani
per arrivarci.
La samaritana era tua sorella di viaggio.
In lei contemplavi i campi dell’Eden.
Scaturiva sempre una sorgente nuova
nel tuo meditare
e nel tuo proporci un Dio
dai piedi scalzi
a camminare sulla nostra terra.
Coscienza era la tua parola.
Coerenza era la tua voce.
Saggezza, tu beatitudine che basti a te stessa.
Tu, fine e attrattiva di tutte le cose.
Tu, Maria: il perfetto cristiano,
l’essere umano più assoluto.
Tu, l’unico contatto con te.
Mi smarrisco tuttora
nelle tue profonde intuizioni. Dipax