Benedici anima mia, il Signore!
Il santo palpita nelle mie vene.
Sono sempre in tensione verso l’alto.
L’ignoto mi affascina.
Io attendo l’infinito.
L’invisibile è dentro di me: “visibile -in – dentro”.
La mia preghiera non ha parole,
è afflato in continua tensione verso Cristo
che viene.
Sono uscito dal pensare
e dall’agire alla grande.
Non mi appartiene la makrothymia.
Per sapere m’immergo in un prato
dove aquile e grifoni
sanno dell’invisibile.
Io arpeggio il mare
e le sue onde mi sprofondano
in armonie arcane.
Il mio cuore è tessuto di luci,
non ho bisogno di un albero
illuminato di plastica.
Oh! Il Natale di oggi
freddo dentro e fuori.
Questa notte gli angeli
mi hanno tracciato una strada
nel deserto della solitudine
a cercare Colui che discende dal cielo.
Una cometa mi ha squarciato il petto
e mi ha accaldato il cuore,
perché quel bimbo che nasce in me
possa riscaldarmi di grazia.
Ora riposa in me
e trova persino ristoro
in questo mio misero petto.
Nell’eucaristia sono la carne (sarx) di Dio.
Ed è il mio Natale. Dipax