Il tuo re Mida

Vai in una clinica privata e troverai donne siliconate di denaro sulla faccia, sulla bocca, sulle guance, nelle gambe e nei loro seni.

 

Vai nei programmi televisivi e troverai un cast di gente impupata a far la parte di un ammalato che sviene, di un comico che ride di pietà, di un politico a istituzione di male affare.

 

Vai negli stadi e giocherai miliardi di calci su divi sportivi che s’infischiano di te che li arricchisci con i biglietti del tuo stesso denaro.

 

Vai nei casinò delle notti e troverai uomini pestati di angosce e di ansie a vincere oro, case, donne e cambiali e poi morire ubriachi di sonno e d’inganni.

 

Vai nelle banche e troverai giochi a prestiti di affari. Prestito di case, prestito di persone, prestito di lauree e prestiti di fallimenti a finire.

 

Vai negli ospedali e troverai malati distrutti da cancro, curati dalle chemio che massacrano e uccidono, solo per sostenere pacchetti farmaceutici di miliardi.

 

Vai a New York, a London, a Parigi, a Tokyo e vivrai una notte da mille euro di piaceri e alla mattina uscirai dall’albergo ubriaco di niente, a perderti incancrenito di corse per altre soddisfazioni. Un vuoto che lentamente ti distruggerà incruento di pensieri e di sangue.

 

Su questa onda tanti ti plagiano a re Mida. Anzi tu stesso vuoi essere come lui, tutto d’oro. La civiltà del benessere ti frantuma, come quel colosso dai piedi di argilla. Bada, la nostra civiltà è una caduta di massi. Dipax.

 

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