Sono qui, dinanzi al tabernacolo.
Non voglio proprio che sia ancora blindato.
Apro la porta del pellicano
e libero Cristo ad amarmi.
Medito una sua parabola:
due uomini.
Forse tutti e due peccatori.
Uno è convinto di essere giusto.
L’altro si ferma in fondo con il capo contrito.
Il primo non si attarda a procedere verso l’altare,
avanza e discute con Dio.
Prega
con la superbia nel cuore
“Io non sono come quello laggiù,
miserabile,
sozzo e sporco di peccati.
Io prego, io vado a messa ogni domenica.
Pago le tasse. Sono stimato dai preti.
Sono ministro straordinario dell’eucaristia.
Verso l’elemosina nel cestino”.
L’altro in fondo taceva e nel cuore soffriva
a causa dei suoi peccati.
Dio si accorse della falsità del primo
e corse in fondo alla chiesa ad abbracciare
chi nell’animo pativa.
Si commosse il miserabile
nell’essere abbracciato da Dio
e pianse di gioia.
Il vangelo è semplice, cari amici!
E’ immediato come l’aria che si respira.
Tu sapresti leggere chi soffre nel cuore
e chi è altero nell’animo?
Sono certo!
Anche tu sei capace di leggere il cuore contrito,
come Dio.
Le pagine del vangelo
sono scritte e palpitano nelle nostre vene. Dipax