Il contadino e il discernimento
“Sapere oggi la verità è come cercare un ago nel pagliaio – così esternava il contadino dalle pietre dei trulli!”.
Che dite i contadini hanno ancora ai piedi scarponi duri e cervello fino?
“Altri tempi e io non mi aggiorno mai nella mente, confidava al suo amico pastore. Leggo soltanto l’aurora e il tramonto e il creato che mi sta tutto attorno”.
E’ vero, rispose l’amico, ma la ragione è nella forza del denaro, nella potenza del dire.
I giornali e la televisione oggi fanno da padroni. Ci iniettano notizie che dopo un po’ disdicono. Qual è la verità?”.
Sopraggiunse intanto un giovane ad attingere l’acqua dalla cisterna
e commentò il loro dire: “ Ho studiato tanto
e ho appreso che bisogna verificare di continuo ciò che pubblicano e annunciano. Il modo migliore per sapere è attendere i giorni e confrontare le notizie da diverse fonti”.
“Mi pare giusto, asserì il pastore,
ma come faccio a confrontare mille teste e mille tribunali?”.
“Io sono convinto ancora oggi, riprese il contadino, che il discernimento viene
dall’onestà della propria mente. Due più due fa quattro e due meno due fa zero. E’ facile il conto anche delle parole. Si scoprono subito quelle false da quelle vere. Non vanno d’accordo menzogne e verità”.
“So bene tuttavia, concluse l’abitante dei trulli, che la menzogna fa male e la verità fa bene.
Io preferisco il vero che mi fa sempre ben dormire, non solo sotto le stelle”. Paolo Turturro