La nonna e il nipotino
a tutte le nonne
“Andiamo dalla nonna, disse Giovanni, il figlio più piccolo dell’architetto De Sanctis. In campagna imparo tanto, più dei libri e poi nonna Mariella è così gentile, mi prepara sempre la torta con i frutti di bosco”.
“Va bene, acconsentì il padre, a condizione però di non nasconderti dentro il trullo, spinato di fichi d’india!”.
Nonna Mariella li attendeva sulla veranda del casolare.
Li vide da lontano e scese a rompicollo, ad abbracciarli tutti quanti.
“Nonna, pianse Giovanni, ho visto lungo la strada nascere un capretto, ma sua madre è morta di stenti”.
“Figlio mio, rispose la nonna, non tutte le spighe restano in piedi. Il cielo nutre tuttavia i deboli a poemi di potenza.
Nessuno è escluso dal cielo, anche i corvi che disinfettano l’ambiente”.
“Nonna, mi hai preparato la torta? Poi cambiò il dire Giovanni.
I miei amici sono golosi della tua torta. A scuola descrivo i frutti di bosco e il delizioso gusto del tuo dolce.
“Entrate, poi disse al figlio. C’è una sorpresa tutta per voi.
Ecco quel coniglietto è vostro. Solo per compagnia di casa”.
“E’ meraviglioso, gridò Giovanni abbracciandoselo, lo curerò io”.
“Devi fare i conti con tua madre, scongiurò l’architetto”.
“Il dono è per tuo figlio, non c’è madre che tenga. Gli farà compagnia nella sua crescita e nelle giornate più uggiose di solitudine”.
Intanto Giovanni prese il coniglietto e si nascose dentro il trullo spinato di fichi d’india.
I figli a volte obbediscono all’affetto e non alla sicurezza.
Paolo Turturro