Meditando la Pentecoste

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Vediamo i discepoli|

vediamo le prime comunità cristiane

come hanno vissuto la Pentecoste.

Cominciamo a leggerli

e a sapere come hanno acceso

questo fuoco nella loro vita!

Lo spirito del Padre, lo spirito del Figlio

e lo spirito dello Spirito santo,

è l’essenza di un solo Dio.

Sono appena un granello di sabbia

a inorgoglirmi di cielo.

C’è pure chi lo vuol comprare,

altri lo vogliono vendere.

Il cielo non ci cada addosso

per le nostre meschinità.

Non siamo chiamati

dalla sabbia del pensare.

Noi discendiamo dall’alto,

dall’alto dello spirito.

Nessuno di noi è perfetto,

come nessuno di noi

è senza difetti.

Nessuna spiga arriva all’albero.

Conosco il peso del vento.

Mi piomba addosso,

ma non a disperazione.

Il Ruah non è un fischio del vento,

è un’energia che ci mette in movimento.

E’ il respiro di Dio

dentro di noi!

E’ il respiro dello Spirito

nelle nostre vene

a sgorgare grazie e purificazione.

E’ il soffio che ispira persone.

E’ lo spazio tra il cielo e la terra.

E’ lo spazio tra il corpo e lo spirito.

E’ lo spirito che tutti avvolge,

che tutti incanta.

Tu sei ciò che è il più intimo dentro di me.

Tu sei il respiro del mio stesso amore,

che mai può morire.

Tu sei l’ispirazione

di ogni mio poema,

di ogni mia musica,

di ogni mio sentire.

Oh! Non sono padrone

del tuo alito.

Io muoio

nella superbia

del mio sabbioso respiro.

Nessuno di noi muore,

ritornando al tuo Respiro.

Tu sei il soffio di vita

per ogni carne.

Nel tuo soffio

ogni creatura

diventa tuo respiro.

Tu realtà da cui la vita dell’uomo dipende,

non siamo in grado di governare

il nostro stesso respiro.

Va e nessuno sa dove va!

Viene e nessuno sa da dove viene!

E’ nulla il nostro meditare su di te.

Siamo vuoti

e incapaci di sopportare il tuo peso.

Non siano noi a giungere in Lui

e Lui che penetra in noi

a farci capire ogni cosa.

Nel momento in cui lo Spirito Paràclito

scende sui discepoli tutto cambia,

il coraggio diventa la gioia del risorto.

Quaranta giorni per rivisitare il cammino di Cristo

con loro in Galilea.

Con il Risorto rivisitano

l’esperienza della condivisione dei pani e dei pesci.

Rivisitano l’evento formidabile

della risurrezione del figlio

della vedova di Nain

e di Lazzaro.

Rivisitano Maria con le pie donne

nella dinamica esplosione

della grande pietra sepolcrale.

Rivisitano la tempesta sedata

e il fantasma che cammina sulle acque.

Rivisitano tutta la teologia di Cristo

sulle strade della Galilea.

E’ lo Spirito Paràclito

a spalancare tutta la verità

nei loro occhi,

non come memoria,

ma come esperienza personale, dinamica e divina.

Tutto è fatto!

Tutto è compiuto!

Dalla croce nasce la risurrezione,

dalla croce sorge il coraggio,

dalla croce discende la Pentecoste.

Nulla, Signore, posso donarti,

se non il tuo stesso respiro in me.

Paolo Turturro

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