La voce di chi non ha voce

La voce di chi non ha voce

Meglio il semplice. Non chiedo che ai miei piedi scenda il cielo. Non licenzio la musica. La terra è piena di suoni, non di rumori, quelli solo in città. Ora la cantoria è muta. C’è un organo in fondo al mare. In chiesa uno senza canne. Le sedie di paglia sono sfondate. Non pregano da tempo. Sul mandorlo trilla la cicala. Non è meno di un tenore e d’agosto non mi dà timore. Le stelle cantano sul lago. Le mandrie rispondono con baci. L’anatra sviolina scie e spruzzi di pozzanghera. I gabbiani alitano l’azzurro degli arcangeli. Quanti suoni appena uditi. Quante armonie mute nell’aria mai avvertite. Potessi registrare le sinfonie dei silenzi. La musica è un jet in cerca di accordi. Sfilo i ricordi dall’intelletto e li incollo in un album invisibile a chi non ama. Un lume mi guarda, mentre svengo di dolori. E’ l’unico compagno dei miei pianti.Paolo Turturrowww.dipingilapace.it

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