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Nella malasorte della nostra società mi investe la nostalgia della bellezza, la nostalgia della sincerità. Tanta tristezza scende nel cuore di chi resta succube dell’uragano e del massacro dei valori. Io non mi avvio nel cammino dell’oltretomba delle virtù. Il risorto mi ha insegnato il paradiso della sua vita. Dentro di me accendo il mulino dello Spirito, dove macino le parole del vangelo e mi nutro di pane croccante di eucaristia. Non siamo scrupolosi a diffondere il divino, noi che scendiamo dall’alto di un pianeta che non conosciamo. Faccio di tutto per salvare l’eredità della terra. Ho bisogno di tanti, per avere una lungimiranza di riuscire a risorgere. Sono stanco delle discariche delle false notizie. Facciamo vivere il nostro spirito e il mondo germoglierà nella primavera di una nuova vita.
Paolo Turturro