Fiorire il deserto

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Se sapessero della mia abnegazione! Se conoscessero il martirio dello spirito. Gli avidi conoscono solo l’afflato del pensare, senza il retroterra della parola. Quante cose sanno le mani. Mani che costruiscono, mani che abbattono, mani che scrivono, mani che accarezzano. Mani che non sanno. Litigo sempre con il mio pastore. Lui sa fare tutto, mentre io distruggo. L’energia tolta ai miei amici martiri, ora avvampa nel mio sangue. Non va sprecata nessuna goccia di dolore, si tramuta in energia di coraggio. Ricordo Enzo Biagi con il suo fazzoletto da partigiano sulla bara, mentre rammento a tutti di mettermi sulla mia la bandiera del risorto. Dopo vent’anni di dolori lo Spirito mi ha dato la forza di fingere sorriso, mentre dentro grido ancora spasimi. Canticchio il bene a labbra chiuse. Io tocco lo spirito e porto al naso il suo profumo. A volte mi piacerebbe essere un po’ svogliato, una persona che si metta normalmente in bottega, senza piedistalli, come tutti, ovunque, perché siamo nessuno senza gli altri. C’è poco da arguire sulla società che abbiano costruita, asettica di valori e tisica di amore. Eppure basta una goccia d’acqua per far fiorire un deserto.

Paolo Turturro

www.dipingilapace.it

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