La cecità del cuore
Questo è un buon giorno per vivere. Non c’è giorno per morire. Io non sono più turbato dal dolore, né dalla mia condanna, perché tutto ho affidato e confidato in Cristo. Di Lui io mi fido. Com’è difficile trovare la luce dentro la notte. Si adora di più nella notte o nel giorno? Ecco la totale mia fede: “Vado e tornerò da voi”. Io sono certo, il mio giudice è il mio amico a portare la sua verità di misericordia e di amore. Io l’attendo e il mio cuore è una lampada ardente. La luce abbagliante fulmina gli occhi. Il potere ci ha accecati di cattiveria. La luce dall’alto fa cadere le squame della nostra poca fede, come avvenne in Saulo di Tarso. La vera cecità non è perdere la vista, ma la visione della vita. La ricchezza ci oscura la fede. La Parola di Cristo è il vero pane disceso dal cielo. La croce di Cristo è il vero sangue che ci redime. La chiesa ha perso la luce del vangelo, a causa del potere e del denaro. Il nostro annuncio è vuoto di fede, a causa della cecità del nostro dire. La Parola di Cristo è la nostra carne e il nostro credere è sorgente di vita eterna. Cosa rischia il potere della chiesa? Un profilo inciso su una faccia di moneta, come una reliquia di un numismatico di un valore d’acquisto scaduto. Vogliamo salvare la potenza delle chiese e rischiamo di perdere la perla del vangelo. La volontà di Cristo è di fare senza il potere, senza il denaro, senza l’appartenenza a qualsiasi parte. Lo scudo crociato non ci ha mai difeso, anzi in esso ci siamo smarriti negli appalti. Cristo ha portato la spada, solo per dividere per sempre il bene dal male.
Paolo Turturro