Io sono fatto di ferro, arrugginisco soltanto, quando mi avvilisco. Io sono fatto di spirito, perduto a terra e glorioso in cielo. Non è superbia annunciare lo spirito che Dio ci ha donato. E’ tutta gloria sua. Noi respiriamo soltanto fumo, senza Dio. Anche il denaro, usato male, è cartastraccia che si può bruciare. Anche un gabbiano è frutto dello spirito. In noi c’è l’unità delle sostanze e ogni membra ha il suo carisma, senza, l’uomo zoppica. L’orgoglio è una ruggine che disidrata lo spirito. Maneskin la tribù degli esaltati di testa. Siamo giunti al confine dell’ignoranza. L’esaltazione e la deposizione di una musica che non c’è. Dialogare con lo spirito non richiede troppo sforzo. Non bloccarlo, lascialo libero di cantare. L’uomo vuole combattere il cielo, senza sapere che è una lotta a mulino a vento. Nonostante la sua sapienza l’uomo non si conosce ancora. Per questa sterile società l’avvenire è già finito e la speranza è solo una chimera. Questa umanità è un’azienda da commercio e l’uomo è divenuto schiavo del denaro. Io sono un vecchio dizionario che conserva tutto in testa. Ci pensa il mare a navigare sul nel cielo. Da domani smetterò di pensare e raggiungerò la felicità. Io non replico i pensieri, l’invento. La confiance fait des miracles. Dall’abisso del niente ho amato il cielo.
Paolo Turturro