Mi piacciono le intuizioni di cui poi non capisco niente. Come leggere il logos? Come leggere il cielo? Chi è capace di leggere Dio? Basta uno scienziato per scoprire l’universo? Si cerca il firmamento o se stessi? I sogni si realizzano con la volontà. Io sto bene in un pezzo di cielo, ma per molti, anche quel piccolo squarcio, è troppo stretto e lontano. Io gioco all’infinito, perché il tempo è nocivo. Burattino è il tempo e io cammino senza giorni. Senza Dio, io non vado da nessuna parte. Come capire la strada che porta a se stessi? E’ la via più tortuosa, è la via più isolata. Nessuno percorre il proprio spirito, se non il folle che non vuole sapere niente. Ora percorro la via della Parola. Io mi smarrisco nel principio della nostra esistenza. Cominciamo a essere nel concepimento o oltre il nostro stesso tempo di essere? Dio crea i sogni e l’uomo non capisce niente. Il non pensare è capire tutto. Mi accovaccio nel tepore del capire e il logos mi apre la biblioteca dell’universo. I sogni sono i granelli che l’esilio ci ha lasciato, come orme. Quanti perché il logos. La Parola crea, è di Dio o del destino? E’ del giorno della vita o del caos? In Principio era la Parola e per noi si è fatta carne. E’ tempo di mietere Dio, in questo sole della notte.
Paolo Turturro