Già mi accaldo dentro le foglie d’autunno.
La diminuzione della fede non avviene mai nel dolore.
Tanti sono presi dalla sfortuna
da correre in mezzo alle strade per abbracciarla.
La sfortuna è il denaro.
Io respiro dentro il sangue di Cristo.
Pensare come Cristo
è una spina conficcata nel nostro”star bene”.
Cristo sta lì, a farci comprendere la stoltezza
del nostro attaccarci alle ricchezze del tempo.
Cristo sta lì, a farci misurare la distanza immensa
che ci separa da lui.
“I miei pensieri sono diversi dai vostri”.
Sono oltre il nostro intuire.
Per questo corro e voglio andare oltre.
La distanza del nostro pensare da Cristo
è infinita, tanta infinita
da rischiare il rifiuto degli uomini stessi.
Relativa è la religione, profonda è la fede.
Speriamo nella luce e camminiamo nelle tenebre.
La speranza non si accorge di noi. La speranza delude l’attesa
Cristo non propone speranze, ma certezza.
Le beatitudine sono già concrete nella nostra vita.
Il regno di Dio propone una relazione concreta di capacità di amore. Cristo ci parla sempre al presente e non di speranza.
Ho la gioia di annunciare la certezza della resurrezione,
noi non risorgiamo nel futuro, ma qui nel presente.
Paolo Turturro