È l’avvento che mi avvolge la vita.
Vorrei vivere con lo sguardo fisso
negli occhi di Cristo.
La luce m’incanta di continuo.
Non porto più i capelli sciolti da peccatore.
Mi hanno rasato fino alla pelle,
per sradicarmi qualche mio peccato.
Sono felice qui con il cielo che mi parla
e con la natura che mi germoglia nuove speranze.
Chi ama il denaro,
mai sazio rimane.
Chi ama il lusso,
misero di mente diventa.
Tutto è vanità,
ricchezza come povertà.
Forse il povero non corre ansioso
dietro possessi, agi e denaro?
Il mio benessere è pensare come Cristo,
sono più ricco di una banca mondiale.
Tutti noi cerchiamo un segno dal cielo.
Questa generazione! Dacci un segno!
Tanti corrono nei luoghi dei segni.
I nostri fratelli Musulmani vanno una volta all’anno
alla Mecca a tirare un sasso in faccio al diavolo.
Un grande poeta siriano
annotava nel suo diario:
“I miei fratelli corrono una volta all’anno alla Mecca,
io invece entro ogni giorno nella Mecca del mio cuore”.
I semplici e i veri saggi
sanno scegliere i luoghi migliori
per incontrarsi con Dio.
I poveri hanno bisogno di calore,
diamo loro il calore della Parola di Cristo.
Per questo, al sorgere dell’aurora, chiedo al cielo
di centrare bene il segno del mio cuore
con raggi infuocati di vero amore.
Paolo Turturro