Lavoro tanto per tirare fuori
il santo che è in te.
A causa dei dolori io non riesco più
a muovermi velocemente.
Sono divenuto la tartaruga di turno.
La mente mi suggerisce di cogliere a terra le olive,
appena mi chino
il mio corpo si spezza a negarmelo.
A me piacciono i sapori a nocciola,
ma il povero non mangia quando ha fame
e non dorme quando ha sonno.
Io reputo che sia bestemmia lamentarmi
del mio soffrire.
Quale giorno io contemplo in loro?
E’ l’umanità sofferente
a causa del lusso dei strapotenti.
Quale speranza vedo in loro?
Occorre un forte
ed equilibrato abbraccio di Shalom
tra i ricchi e i poveri.
Necessità l’equo distribuzione dei beni della terra.
I primi lascino le ricchezze
che dovranno abbandonare nella morte
e i secondi non si opprimano dall’essere ricchi.
Il firmamento del cielo
appartiene agli occhi di tutti.
Paolo Turturro