Parlami della tua fatica
Più delle guerre e dei massacri mi arroventano le chiacchiere dell’odio e delle gelosie.
Lo scoglio chiese al mare:”Parlami della vita nel profondo delle tue acque!”.
Il mare gli rispose incoronandolo di perle e di coralli.
Un uomo chiese alla terra: “Parlami della tua fatica!”.
I monti e le colline risposero con prati maturati di grano, con pergole pigiate di uva, con distese fiorite di peschi e di mandorli.
Qualcuno mi ha proposto una via di fuga per liberarmi, ho rifiutato di scendere dalla croce.
Troppo tardi ormai. Vado fino in fondo con Cristo. Presto finirà tutto e saremo liberi.
I miei sogni mi hanno augurato una vita onesta e libera.
Ho affidato al cielo i miei progetti, li ha seminati nell’universo.
Nessuno sa quanta saggezza viene dalla sofferenza.
Non mi pento delle mie scelte, ne ho accettato tutte le conseguenze.
Per ora sono quel mosto, pigiato negli acini e nei grappoli a fermentare certezza di nuova vita, come Cristo pigiato nel torchio della sua croce.
Per ora sono quel pezzo di pane avanzato. Forse anch’io riempirò dodici ceste.
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