Un polacco e un italiano viaggiavano insieme, visitando nazioni e città da loro difese nella seconda guerra mondiale.
A sera dormivano beati e alla mattina ognuno cantava i propri inni patriottici.
Il polacco, come sua abitudine, cantava ballando polka.
La signora di un albero l’udì un giorno e gli disse: “Come canti e balli bene. Che bella voce che hai! Ma ti prego, al mattino mentre dormiamo, risparmiaci passi e suoni della tua danza”.
L’italiano invece, aprendo la finestra, esplodeva in ogni alba, con: “O sole mio!”.
Al mattino nelle camere di ogni albergo i turisti aspettavano che si aprisse la finestra del patriota innamorato per ascoltarlo e tutti poi, spalancando la loro, si univano in coro al sole di Napoli.
Amico che mi leggi, apprendi che le persone di buon senso, non devono far pesare le loro tradizioni che amano. Sviando ogni appartenenza, sono capaci di far innamorare anche gli avversari di quel cuore che palpita, non soltanto del sole di Napoli.
Paolo Turturro