Un povero che si trovava in uno stato di estremo bisogno, chiese aiuto a un prete.
Questi, in sacrestia, cominciò a fargli predicozzi e rimproveri.
“La miseria è di chi la cerca, accusava il prelato. E’ colpa tua, ti sei ridotto in questo stato a causa della tua imprudenza”.
Quel poveraccio con dignità rispose: “ Ti prego, adesso aiutami! Poi quando mi avrai salvato, mi farai la tua predica”.
Amico, non sempre abbiamo il cuore aperto! Vogliamo giudicare per aiutare, senza sapere che ognuno di noi potrebbe cadere in miseria, con il grande disagio di vergognarci a chiedere aiuto. L’emozione non ha respiro, resto sincero, finché il tuo spirito mi ascolta. Il povero è vestito di dignità, non bisogna disprezzare mai la sua povertà. In questa società la dignità dell’altro non c’è più. Siamo soli in questa battaglia, dove l’altro è solo un nemico. Anche il prete ha perso la sua dignità di ascoltare e fa il suo mestiere per il suo proprio tornaconto. Conviene seguire i martiri della dignità, per custodire in te stesso la tua vita.
Paolo Turturro