Giornali al bar

Due dirigenti s’incontravano ogni giorno al bar Margherita di Piazza Armerina.

Sorseggiavano caffè in tazzina.

Il primo bevendolo senza zucchero esternava:“I giornali dividono il mondo in puttane e prigionieri. Accartocciano giudizi sulle persone e le gettano nei cestini”.

L’altro rispose:“ Io faccio a pugno con i rimasugli delle loro parole. Non compro mai un giornale. Pagine pagate da involtini, non sono altro che un mucchio di mondezza. Spreco di carta e d’inchiostro, utili per altri usi”.

L’altro aggiungeva a un cliente entrato da poco al bar:” Invece niente, sono sempre gli stessi sceneggiati di articoli. Nessun denaro può cancellare la nostra libertà di lettura. Io non leggo certe fesserie. C’è qualcuno addetto a dirle e ad assorbirle. Chi può cancellare i giorni, quelli della lotta, quelli della ribellione, quelli della speranza, quelli scritti con il cuore e con la mente?”.

L’altro rincalzò la dose: “C’è sempre un sovversivo dentro ognuno di noi, quello che fa camminare il mondo. Il sovversivo sei proprio tu”.

Bevvero tutti il resto del caffè e uscendo si augurarono a vicenda un giorno diverso, diverso dai giornali.

Paolo Turturro

www.dipingilapace.it

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