Due muratori

In un cantiere lavoro due muratori discutevano:

“Ci tolgono denaro con l’usura delle ore.

Nessuno maledice la polvere del nostro lavoro”.

L’altro rispondeva:”Ciò che non conta niente,

se ne esige molta.

Si vende ancora la forza lavoro, come le bestie da soma”.

E ancora il primo:” Non lamentarti, il contadino si porta addosso la giumenta,

noi muratori invece il cappello di carta dei giornali sulla testa”.

L’altro concluse: “ L’ostilità dei padroni è peggio di un martello pneumatico”

Molti usano la schiena dell’uomo,

come piano naturale di carico e di guadagno.

Molti si fanno strada sulla schiena dei poveri.

C’è un destino più grande del lavoro, sei solo, ma sostanziale nella fede. Il lavoro diventa accettabile solo con la forza della volontà. E’ necessaria la rivoluzione della speranza, di Erich Fromm.

Non è un saggio tascabile, ma pienamente umano. Per costruire una società più umana ci vuole fermezza di consapevolezza e di ragione.

Paolo Turturro

www.dipingilapace.it

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