Uno sguardo del cuore

Chi ha calcolato con il palmo l’universo e l’infinito? Gli scienziati d’oggi calcolano con la mente. Non riescono a sapere nulla nell’infinito lontano. Chi ha mai dato consigli a Dio e ha diretto la sua via? Io ho sguardi che durano l’eternità. Nel canto avverto memorie scontate e perse nel passato dimenticato. Io abito in una terra dove il canto dell’usignolo abita la verità. Sono lontano dalle terre dove sbocciano profumi in mistiche droghe d’Oriente. La dentro il sole non emanerà raggi di felicità. Sono felice di tuffarmi nei profumi dell’infinito. Anch’io canto, versando nel cielo versi del cuore. Anch’io canto gorgheggi di ogni uccello. Anch’io canto per gli altri e non vivo ormai più per me stesso. Io sono stato un perenne solitario, ora vivo cantando per gli altri. Il mio canto è il silenzio del cuore. Batte forte, nonostante il silenzio che mi circonda. Batte forte per te, carissimo P. Giacomo. Ormai l’amore non ha più parole, non canta più canzoni, come quelli che cantano i giovani d’oggi. Le ali spezzate sono divenute, grazie a te, ali dello spirito, volano su altezze inimmaginabili. Pensando alla libertà, c’è un grosso prezzo da pagare. I miei versi hanno l’ardire di sfidare il cielo. Qualcuno ha già bruciato ciò che c’è lassù. Io conosco il sentiero della vita e prendo il meglio che mi da forza per procedere avanti.

Paolo Turturro

www.dipingilapace.it

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