Solo lo spirito ti rende immortale. La natura m’incensa di colori e di profumi. Non ho perduto la sua pace. Non ho perduto la dignità di vedere e di sapere. Non perdere gli occhi a scrutare il bene. Vivi della passione dello spirito e non della carne. Non rimanere carne arrostita dall’odio. E’ venuta una donna alla comunione e supplicando con le lacrime ha gridato: “Guariscimi, Signore!”. La morte non appartiene allo spirito. Vi supplico questa mia gioia:” Ho ricevuto un denaro da Cristo, anche se ho lavorato nella sua vigna un’ora soltanto. Ma questo denaro cos’è? Il denaro siamo noi, la nostra esistenza, la libertà di credere, la libertà di amare, di amare sempre anche chi ci ha infossato di menzogne”. Ho ripreso in mano la mia vita, dono di Dio, non mi sono smarrito. Mormorare contro la vita è non accettarsi, è non esistere, è smettere di far respirare lo spirito dentro di noi. Sono entrato fin dalla nascita nella vigna della mia esistenza. E’ il mio universo. E’ il mio regno. Lavoro e non voglio commettere sciocchezze a divenire selvatico, proprio nell’alito divino. Ogni giorno Cristo mi ripete il dono della vita. Eccoti il denaro giornaliero. E’ tuo, non seppellirlo dentro un fazzoletto di ipocrisia. In tal modo la mia giornata diventa una dichiarazione d’amore per Dio. La vita è nelle mie mani. Non devo svalutarla, giocandola a boot di banche. E’ personale, è la mia eredità. E’ la password del cielo.
Paolo Turturro