
Io vivo a fatica in quest’epoca di guerre e di violenze.
Le varie corte condannano e i vari governi si ribellano alle condanne. Non sappiamo più il giusto dal vero.
I governi sono l’uno contro l’altro. Siamo smarriti,
siamo sclerotici di mente di cuore.
Siamo nell’abisso più totale dell’inquinamento mentale.
Ogni sera ci propongono madri che uccidono figli,
figli che uccidono padri, solo per i soldi,
solo per malattia mentale.
C’è più gusto nel vivere i valori dello spirito.
Sono tutto quello che voglio, regalati un fiori
profumerai all’istante. Fragile è la bellezza dell’esistenza,
vale un istante e poi sei a terra.
Sono sempre pronto a cadere,
meglio morire sopra una coltre di neve.
Sono una causa d’amore di Cristo, sono potente di felicità.
L’uomo che riceve amore, è colui che ha dato più amore.
Sono pellegrino del tempo, nostro tempo disastrato,
non bastano i giorni per raggiungere l’orizzonte
che sempre si allontana da noi dopo ogni notte.
Cammino senza bisaccia,
mi pesa il fagotto della terra.
Cammino sulle orme della sabbia
e leggo l’eterno nelle orme calpestate dal vicino.
Ho rubato parole a Cristo,
mi sono vestito di stelle,
tuttavia non cambio il sangue con il vino
anche se mi collassa il destino.
Cristo mi riempie di ansia
e penso che sto cercando dalla parte opposta
il paese dell’eterno.
Ho Dio come esilio, anche quando ho il cuore
gonfio di cielo. Ho spazzato fuori di casa
tutto ciò che non può esistere.
Io vivo in mezzo a un popolo disastrato,
un popolo che ha dimenticato l’onestà e la bontà.
Allora io rientro in me stesso
e trovo la pace che cercavo,
finalmente sono in pace.
Paolo Turturro