
Quante parole tremendi nella notte.
Quanti interrogativi mai esauditi.
Fragilità è la vita, nulla di rivolta nell’uomo.
Non scende un angelo dal cielo.
Il cielo è muto e nessuno lassù ci abita.
Il cielo è muto e nulla da lassù sentiamo.
Il cielo è muto e le parole cozzano contro le nubi
e mandano messaggi terribili a spaccare le menti
oppressi dagli orizzonti.
Il cielo è muto, si frantuma e si dissolve
come il temporale sconfigge i colori.
Il cielo è muto e non c’è alcuno che possa ascoltare.
Il cielo è muto, si infrange l’azzurro
e appare dentro ciò che non si può vedere.
Il cielo è muto, sorgente ad esaurirsi
nell’arcobaleno di visioni a finire.
Il cielo è muto, si spegne il tempo dentro il cuore.
Ora sono spente le sue parole,
ribelli all’uomo che le consacra vere.
Il cielo è muto, si spalanca dentro di noi
lo Spirito che fa nuove tutte le cose.
Ora è Spirito, legge le giustizie, legge la bontà,
legge l’onestà, legge tutto ciò che il cielo non sa dire.
Ora è chiara la sua visione, ora è chiara il suo annuncio.
Si chiama Spirito e non può morire.
L’anima, tutto ciò che in noi si muove. muore.
Ora è limpido, aperto allo Spirito che non si spegne mai.
Si chiama bambino, si chiara innocenza,
si chiama bellezza, si chiama giustizia, si chiama infinito.
Questo è il percorso che non termina mai
e annuncia con gioia la vita è bella.
Grido la vita e mi immergo all’istante nel suo eterno.
Paolo Turturro