
Io ho bisogno del sole e del vento,
sulla mia faccia splende il sole.
Le ragnatele sono più invadenti dell’aria,
mi toglie il respiro a guardarle.
Dal cuore non esce nessun male.
Chi semina gelosie, raccoglie tempeste.
La tua storia è densa d’amore
e arriva fino alle lacrime.
Il dolore può accadere ogni momento,
non si è certi della sua venuta.
Io ho un cane, si chiama Rambo.
E’ a me troppo fedele, l’ho cullato nella sua nascita.
Però è solo un cane, non un figlio,
anche se a me è troppo fedele.
Tuttavia è solo un cane.
Il mio cane non è la mia famiglia,
è un vero amico, ma non lo vesto come un burattino.
Non le piacciono le carezzine
e voglioso solo di stare bene con me.
La brevità è stata sempre la mia virtù.
Quanta pioggia, quest’anno ci sarà un buon racconto.
La pioggia battente ha ottenebrato
i vetri della mia finestra e tutto fuori tace nel silenzio.
Dentro sono ribelle dei governi corrotti
e della massa funesta delle persone
che leccano piuttosto che essere civili.
Ricordo nella pioggia un sorriso
che mai si è cancellato nella mente
e sono felice di non averlo dimenticato.
A volte degli imprenditori vogliono braccia
e non delle persone.
Le loro mani sono gelide,
così sono quelle dei potenti in denaro.
Non hanno abbracci e non manifestano cordialità.
E’ vero, anche i ricchi possono amare
a condizione però di liberarsi del potere del denaro,
rimangono spesso come tronco di un albero secco.
Io preferisco avere la mani calde
per abbracciare e consolare.
Sono un uomo e non un fantoccio
dalle mani di pezza.
Dalle mie mani sprigionano sentimenti
e serena accoglienza,
sono felice di avere le mani calde,
posso amare senza battere ciglio e senza parole.
Grazie, Signore, di avermi dato
le tue mani calde e affettuose.
Paolo Turturro