
Io appendo all’anima le medaglie,
non sulla giacca,
rassomigliano a grazie dello spirito del Signore.
La mente si apre sempre a nuove idee
e non sono mai le stesse.
Io amo solo chi ama il mio spirito.
Gli egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono
e ci imposero una dura schiavitù.
Allora gridammo al Signore che ci ascoltò.
Ci condusse in questa terra,
dove scorrono latte e miele.
Noi crediamo in Cristo,
questa è la nostra professione di fede.
Non c’è distinzione tra Ebreo e Greco.
Dinanzi a Dio siamo tutti figli.
Le barriere sono della terra e non del cielo.
Gesù fu guidato dallo Spirito
nel deserto e tentato dal diavolo.
Quante tentazioni dovrà subire l’uomo.
Quanti pericoli dovrà superare.
Quanti ostacoli nella vita dovrà annientare.
E’ assurdo la vita di oggi:
camminano con il cellulare,
mangiano con il cellulare,
dormono con il cellulare,
vanno al bagno con il cellulare
e chiami e non rispondono.
Sono divenuti dei cellulari spenti.
Non sono libero di pensare,
quando lotto le opinioni degli altri.
I giudici non amano la loro libertà,
sono incatenati a leggi e a decreti
che producano loro affari.
Conosco avvocati che hanno fatto strada
sulle spalle degli innocenti.
Non distruggete il trono del tiranno,
senza aver smantellato quello su cui siete seduti.
La compassione è segno di maturità,
solo la comprendono chi ha sofferto
e indica la pienezza della fraternità.
Un uomo è un uomo, solo se piange.
Se l’essere umano si fa tante domande,
vuol dire che c’è qualcuno che sa le risposte.
Il tempo sa tutto, specie la fine che non viene mai.
Io conosco le risposte dell’eterno,
mi ha invitato a vivere con lui sulla croce,
quanto dialogo sul dolore,
quanti deserti di mente sul nostro cammino.
La croce di Cristo non è la fine,
nella croce c’è la grazia che ci santifica.
Cristo ci salva con la croce, pienezza di grazia.
E’ la grazia che dà la vita
e non un pezzo di legno bruciato di sofferenza.
Paolo Turturro