In Dio non mi perdo


Io sorrido, perché la gente torni a sorridere.

Io mi perdo nella povertà della mente.

Io godo della mia povertà: amatevi,

amatevi fino alla follia,

voi poveri che siete i ricchi del mondo.

Non sono mai sazio di desideri.

Io prendo il mio cuore in mano,

per donarlo a chi soffre d’amore.

Io credo e amo

e l’odio diventa cenere.

Io vivo un fuoco e la sua fiamma

mi riscalda in queste guerre

così pazze e senza senso.

I chiodi sono la vergogna per il falegname.

Sceglietevi una nuvola

e lassù vivrete sogni d’oro.

Io mi custodisco nell’alveare dei miei pensieri.

L’ignoranza è così grassa

che i ladri non rubano i libri.

Se sei felice, non gridarlo troppo forte,

la tristezza ha sonno leggero.

Gli avvocati non dormono mai

per imbrogliare fino in fondo gli innocenti.

Borbottano parole,

ma sanno come andrà a finire il processo:

è comandato dai prepotenti.

Vestono con cravatta e gilè,

ma dentro hanno i vermi della mafia

che li fanno ragionare a comando.

Quante volte il mio cuore ha subito

tale prepotenza,

il silenzio è stata la mia risposta.

Ora che sto morendo

canto la mia vittoria della verità.

Senza l’amore si muore.

Solo lo spirito vince la morte.

Charitas incipit ab egone.

(la carità comincia da se stessa).

Guai a voi che divorate il povero,

come se fosse un boccone di pane.

Molti si servono della morale

o della religione per dominare i poveri.

La mia anima è un campo di battaglia,

dove si affrontano la ragione e la passione.

E’ difficile trovare armonia tra le due forze.

La ragione prevale sempre

e la passione la supera.

La passione, quando domina,

combatte se stessa fino alla distruzione.

Paolo Turturro

www.dipingilapace.it

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