A Dio e a Cesare

XXIX Domenica del tempo ordinario

A Dio e a Cesare

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Oggi il vangelo ci dà la forza

di liberarci da ogni compromesso.

Dare a Dio

quello che è di Dio

e a Cesare quello

che è di Cesare.

Finalmente tutto è chiaro!

Via ogni compromesso

dalla chiesa.

Dall’editto di Costantino

la chiesa è divenuta

Chiesa – Stato.

E’ ora di liberarci da questo compromesso.

La comunità di Cristo

è tenerezza, grazia,

amore e fratellanza.

Il silenzio del cuore

è preghiera,

è l’energia e il motore

del pensare.

Dopo tante sofferenze,

dopo tanto versare

lacrime e sangue

Cristo è risorto

dalle mie vene.

Veniamo al vangelo di Matteo!

La voce della coscienza

nessuno mai

potrà ammazzarla.

Non puoi infangare la coscienza

con le tue menzogne.

Ahimè ti infanghi da solo.

Nel fumo grigio della tua anima

puoi cogitare solo male.

La chiesa non è moneta,

è Provvidenza di Dio,

più generosa di ogni banca.

Cosa possiamo dare a Cesare?

Ecco un elenco parziale:

guerre di secoli, corruzioni di denaro,

mafia, droga,

inganni per occultare la verità.

Leggi inique

e contro ogni coscienza,

oppressione di libertà.

Non confondiamo

il Bene Comune della creazione,

del lavoro

e dell’operosità dei popoli

con i decreti governativi

troppo spesso emanati

da conflitti di interessi personali.

Le leggi giuste vanno difese,

diritto alla vita.

Diritto all’istruzione.

Diritto al lavoro,

diritto alla casa,

diritto alle cure

e alla sopravvivenza.

Cosa possiamo dare Dio?

Tutto il creato,

tutti i viventi,

la grazia e le virtù di Dio

che sono in ogni persona.

Il tuo sorriso

e la tua tenerezza

per ogni cuore della terra.

Tutta la nostra gioia

di essere amati da Lui.

Tutta la nostra vita

totalmente per Lui!

Tutta la nostra fratellanza

per ogni vivente sulla terra!

Grazie, Signore,

di esistere!

Io non sono di Cesare.

Io sono di Dio

e vivo di gioia e di grazia!

Paolo Turturro

www.dipingilapace.it

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