A Giovinazzo
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Grazie a tutti coloro che ci stanno aiutando. P. Paolo
Sei un’ala di passione!
Scorre la linfa del bene
dalle radici del volere
fino alle vette dei pensieri.
Il sole splende nei cuori di chi ama.
Non atrofizzare la mente.
Risveglia in te
il potere dell’amore.
Quel treno della mia vita è andato
molto lontano.
Quel treno, quel treno!
Quante volte ho sentito il suo fischio.
Un fischio di andata e mai di ritorno.
Sono alla stazione,
tutto è fermo qui a Giovinazzo.
Sono lontano dalle onde
che tanto mi accarezzavano.
Il treno va
e le spiagge restano.
Restano le scogliere dei ricci
e dei polpi aggrovigliati di alghe.
Restano i bastimenti senza reti,
fuori ormai dal porto
inquinato da barche a vele.
Restano gli anziani a vegliare la vita.
Ho lasciato il mio cuore
su uno scoglio
che non sa arginare il mare.
Senza di te mi perdo!
Il mare di casa è quiete,
quello di fuori è troppo tempestoso.
Mi restano lontano i cavalloni delle lotte,
mai sconfitti dai miei remi.
Noi andavamo sempre,
anche nelle tempeste,
a vedere il mare.
Non ho mai visto la legge
cadere così in basso.
Siete sicuri che sia il buio della notte
a spaventarvi,
o le tenebre della corruzione?
Io sono lontano dal tuo orizzonte
e niente più mi rechi a sapere del vero.
Quanto mi mancano le tue strette strade!
Mi manca il fornaio con il profumo del pane.
Mi mancano le teglie di pomodoro al forno.
Mi mancano le orecchiette con le cime di rape.
Le olive alla calce!
Mi mancano i fuochi di sant’Antonio.
Mi manca il silenzio della controra!
Mi manca l’armonia del tuo dialetto,
misto al profumo dei mandorli!
Mi manca la moto botte
a ritirare i liquami!
L’arrotino strilla ancora alle mie orecchie!
Sull’uscio le nonne ricamano il corredo
alle nipoti fuggite nei trulli!
Le nicchie dei santi sono nelle mie vene
e piazza Costantinopoli m’insanguina
ancora battaglie e processioni barcollanti di santi.
Io non so stare senza il tuo mare.
La cattedrale è nei miei sogni
con i campanili dalle mute campane.
Tutto è passato,
ma nulla è finito!
Nulla mi resta di quelle rocce di mare
con le tre colonne inabissate
in fondo alle memorie perdute.
Mi resta solo il sogno
di averti amato
e tuttora sogno
e tutto ricomincia daccapo.
Mi tuffo alla trincea
e senza sapere perdo vincendo.
Paolo Turturro