
Sono un rottame che galleggia sull’oceano.
Amatevi
Sono la notte più chiara del giorno.
Amatevi
Sono una luce che denuda i corpi.
Amatevi
Sono un muto dalle sillabe ignude.
Amatevi
E’ il mio tacere a rendermi silenzio.
Amatevi
Io vedo cadere le mie parole come foglie,
ignude di sapere.
Amatevi
Tu non sei un fiume che nasconde
il suo andare sempre più veloce, sempre più caotico.
Amatevi
Io rifiuto l’avarizia delle parole
mai udite e mai pronunciate.
Amatevi
Io sono l’esploratore
che tenta di sapere chi è Dio, senza l’amore.
Amatevi
Sono finito randagio come un cane,
fuori dell’eden, fuori da ogni giardino,
senza fiori e senza semi.
Amatevi
Sono gli occhi delle tue lacrime,
alveare del tuo amore,
ti chiedo di non farci più male,
in questa oscurità del non sapere.
Amatevi
Sono una iuta, dondolo qua e là
senza sapere chi sono
in questo bosco della conoscenza.
Amatevi
Siamo in due,
io a pentirmi
e tu ad amarmi.
Amatevi
Tu eterna follia a cercarmi
e io a nascondermi sempre per sapere.
Mi arrendo, o Dio,
i morti camminano in piedi
e gli alberi sono seppelliti,
tronchi secchi e senza vita.
Verrà il giorno in cui
suoneranno le trombe
e le ossa risorgeranno
a coniugarsi nella vita.
Sarà un sogno!
Paolo Turturro