Un uomo ricco aveva molti campi e quell’anno ebbe una produzione abbondantissima. Che fare? Demolirò i miei piccoli depositi e ne costruirò dei più grandi. Metterò tutti i miei raccolti al sicuro e dirò alla mia anima: “Anima mia, hai viveri in abbondanza, godi e vivi felice per tutta la vita. Stolto, domani stesso ti sarà chiesta la tua vita e che ne sarà del tuo raccolto e dei tuoi averi? Dimentichiamo che siamo fatti per lo spirito. Dimentichiamo che il nostro viaggio è oltre quello della terra. Dimentichiamo che anche la nostra cultura passa e a nulla servono le nostre banche e la nostra arte. Dimentichiamo che il nostro spirito si nutre di Dio. Si, è vero, il nostro corpo si alimenta di cibi, ma non dimentichiamo che Cristo si nutre di noi. Fai come il cuore che fatica a donarci sangue, senza chiederci nulla. Il mio amico Aurelio, ha ragione, quando riflette su un funerale. Egli afferma di non aver mai visto, dietro un feretro, un camion dei nostri averi. Non possiamo restare fermi alla mentalità dei faraoni che ambivano salire all’eredità di divenire dei con il possesso di tutti i beni accumulati nelle loro piramidi. Ci vestiamo ancora da faraoni e pensiamo di ereditare la vita eterna con i sacramenti pagati. Accumuliamo ancora denaro, pensando di allungare la nostra vita con la sicurezza dei depositi bancari. Quanta è stolta questa mentalità! Quanto ci avvilisce il nostro denaro! Quante preoccupazioni dei ladri per le nostre ricchezze! Allora ecco le installazioni dell’allarme, delle video camere. Il tutto diventa grottesco, perché ci altera la nostra vita. Non dormiamo, se non con le porte blindate. Non dormiamo senza l’installazione delle nostre sicurezze. Le notti sono inquiete e il nervosismo ci porta alle stelle, tanto da litigare continuamente con la moglie e con quelli di casa. Il denaro è un piombo per chi ce l’ha e il potere corrode che ce l’ha.
Paolo Turturro