I miei giorni non sono uguali
alle mie notti.
Non conosco l’equinozio,
anche se amo tanto l’autunno.
Pesco nella notte
quel raggio di speranza
che mi addormenta tranquillo.
Non si può ferire il sangue,
né la luce dello spirito
che mi guarisce ogni problema
e ogni malattia.
Solo l’anima ti rende immortale. La natura m’incensa di colori e di profumi. Non ho perduto la sua pace. Non ho perduto la dignità di vedere e di sapere. Non perdere gli occhi a scrutare il male. Vivi della passione dello spirito e non della carne. Non rimanere carne arrostita dall’odio. E’ venuta una donna alla comunione e supplicando con le lacrime ha gridato: “Guariscimi, Signore!”. La morte non appartiene allo spirito. ( per continuare a leggere vai su: Lettere dal Borgo della pace).Dipax