XXXIII Domenica del tempo ordinario
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Cinque, due, uno,
i talenti della vita.
Siamo in attesa
come un lampo di notte.
Noi non apparteniamo alla notte,
né alle tenebre.
Noi siamo figli della luce
e figli del giorno.
Meraviglioso san Paolo
a illuminarci di futuro
nella vita presente.
Saremo degni dell’impegno
che Cristo ci ha donato?
Siamo fedeli all’impegno
del matrimonio!
Siamo fedeli al carisma
del nostro battesimo!
Siamo fedeli all’unzione
del nostro sacerdozio!
Ma quali sono i talenti della tua vita?
Ecco Cristo ci propone
di collaborare con lui
a realizzare il regno del Padre.
Ci dona dei carismi
qui sulla terra
per fruttificarli in cielo.
Tutti noi partiamo per un viaggio.
La vita è un viaggio
a non finire.
Così fu per quell’uomo
che altro Dio non era.
Ci chiama! Ci chiama!
Ci chiama alla vita
pieni di vagiti
e di emozioni da scoprire.
Non bastano cinque talenti
per realizzare il regno del Padre.
Cristo condivide
i talenti del cielo
con miriadi di persone.
Non riusciremo mai
a sapere quante!
Forse due,
secondo le capacità di ognuno.
Ti sei reso conto
delle meraviglie che Dio ti ha donato?
Oppure sei come colui
che ricevuto un solo talento
lo seppellisce
nella buca dell’ignoranza.
Immaginate voi i carismi di san Francesco!
La mitezza, la povertà,
il dialogo con il sultano
di Egitto, la lode del creato,
la contemplazione mistica
e attiva nell’abbracciare i lebbrosi.
Immaginate san Luigi Orione
con gli zoccoli a difendere
i diritti delle mondine,
a dialogare con i preti
modernisti di allora,
ad accogliere orfani
senza le rette dei comuni,
a realizzare la Provvidenza
senza il denaro dello Stato e della Chiesa.
Altri tempi forse,
ma il compromesso dei talenti
non porta a nulla,
se non a chiudere
ciò che i fondatori
hanno aperto,
come avviene oggi
per tante congregazioni.
Allora quali sono le tue doti?
Venti capi di lenzuola?
Venti camice da uomo?
Venti vesti firmate
di lusso!
Case, macchine, donne,
terre e villaggi.
Abbiamo confuso i carismi
con le cose da comprare,
la roba da indossare.
Il carisma è dentro di te.
Scoprilo!
Peggio ancora,
i talent skow?
Peggio di incapaci, pericolosi.
Pericolosi a infatuarci la vita
di scemenze e di volgarità.
Non parliamo poi di ballare con le stelle.
Caro amico, deve essere fedele nel poco,
non pensare che Dio è un uomo duro,
che miete dove non ha seminato
e raccoglie dove non ha sparso.
Non seminare
dentro di te tempesta
a raccogliere vento.
Non seppellire la tua vita
nell’ignoranza e nella futilità.
Sii fedele nel poco,
nell’amore della famiglia,
nel rispetto di ogni persona,
nell’accogliere la novità di Dio per te
e prenderai parte al regno del Padre.
Paolo Turturro
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