Dialogo d’amore – 10

Regala a Natale questo quadro dipinto da padre Paolo.

Regala a Natale una stella o una candela per il tuo cenone. 

 

Io ero quel Lazzaro.

Preferivo vivere

nel sepolcro del mio cuore

e tu a strattonarmi con forza:

“Esci dagli sterpi

dei morti

e dalla paura dell’eterno.

Io ero quel paralitico,

sventrato dal tetto

della mia mente

di idee infradiciate

e tu mi hai scoperchiato

il capo di superbia

per mettermi tutto in piedi.

Ho buttato all’aria delle ortiche

le stampelle

dei miei poemi.

Piangeva il tuo cuore

sotto le mura diroccate

di Gerusalemme.

La tua nascita

è stata la nostra esistenza.

Nasciamo d’amore

e non di peccato.

Tu, cuore senza confini,

mi hai insegnato

che tu sei madre, sei padre,

sei sorella, sei fratello;

sei terra, sei stella, sei universo,

sei cellula,

sei atomo

più minuto di un sospiro.

Eri mandorlo fiorito

per le giovinette d’Israele.

Mentre i ragazzotti

coglievano

fiori di pesco,

tu li ammonivi:

“Non strappateli!”.

Per te anche un fiore era Dio.

Tu mi credi che Cristo

era assetato della terra

più di me? Dipax

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