Noi nasciamo, brilliamo, moriamo
tutti nello stesso cielo.
L’universo è il grembo
per partorire in Dio.
Io non mi vergogno di morire
sotto la tua croce,
da dove si spalanca in me
il corpo dell’immortalità,
il corpo della Trinità.
Io sono sopravissuto
alla grande persecuzione.
Ho pagato nel cuore
il rogo della condanna.
Mi hai fatto martire
della tua sapienza.
Ora comprendo i tuoi misteri
che mi sveli dentro la tua croce.
Tu che hai gustato
le dolcezze del cielo,
non puoi mescolarti
alle bassezze del maligno.
Ho visto potenti morire di rabbia
e miseri estasiarsi di eterno.
Io sto con lo spirito dei santi
e non con le ossa delle reliquie. Dipax