Tu eri così labile
dinanzi all’odio
delle città
di Massa e Meriba.
Ti abbiamo vinto
con le nostre bestiali passioni.
Vasto eri il tuo amore
e non potevi entrare
dentro il labirinto delle nostre vene.
Noi siamo fatti di desideri,
non ci appartiene l’immenso
che tu volevi donarci.
Ancora oggi noi non vogliamo
che tu ci invadi dentro
con tutte le tue mani
a sradicarci la paura di essere stolti.
Noi siamo sclerotici di mente,
per questo facciamo finta
che tu non esista.
A tutti noi conviene rinviare
la soluzione nell’al di là,
nel dopo che viene già.
Io davvero non faccio ciò che voglio
ma ciò che non voglio.
Scommetto
che tu non sai sciogliermi
questo annoso dubbio di nodi.
Per sentirti non occorrono gli occhi,
io avverto che tu mi sfiori le labbra,
per baciarmi persino nel peccato.
Io vivo di sangue
e tu ti sei fatto carne
per farmi Spirito.
Dentro la luce mi è nato
un amore pazzesco
per il tuo fascino.
Sono fritto,
in ogni sospiro
ho bisogno di te,
tanto oserei da rubarti in cielo,
per averti in qualche modo
per sempre in me.
Mi scusino gli angeli,
se rapino tutto il cielo. Dipax