Cristo con la sua umiliazione
mise a posto il mondo.
La sua presenza fu un vero scandalo
da suscitare l’ira dei potenti.
Sfidò la morte,
l’uccise,
l’amò,
l’abbracciò,
ma non morì nel sospiro,
urlò nel suo cuore
la risurrezione e la vita eterna.
L’uomo che non comprende
la morte dell’altro,
non potrà mai capire la sua?
Cristo morì,
perché era malato d’amore.
Sulla tua croce
si è acceso in me la speranza;
dopo i santi,
bramavo l’estasi anch’io
a contemplare la tua faccia,
pur insanguinata
di fango e di passione.
Le nozze dell’agnello
si celebrano
sul letto della tua croce.
Eri giovane,
e non sei morto mai,
non ricordi nulla del sepolcro,
eri soltanto un uomo risorto.
Nero di occhi e di capelli,
geloso amante di tutte le donne.
Il tuo volto incantava
come l’aurora
e le spose timide,
con le loro mani,
sorridevano velando
non solo i loro occhi
neri e passionali.
Mi abbracciavi nel tormento
e dolore più non sentivo.
Così in mezzo ai lupi
io rimanevo un eterno agnello.
Vestito di carne di peccato
mi consacravi di grazie.
In una cella di obbrobrio
ho conosciuto
tutto ciò che i profeti
avevano annunciato nei secoli. Dipax