Quell’albero alto, quei rami secchi che abbracciano il tramonto, sono segni della mia vita. Tutto ho sopportato, eccetto l’inganno delle illusioni. La vita è così breve, un sorso di un bicchiere d’acqua fresca. Io non so dire cos’è la vita, so soltanto gioirla. Sono al crepuscolo dei giorni e sono già pieno di luce. Il mio corpo è una roccia di mare, troppi tramonti ho contemplato e le onde mi hanno schiaffeggiato l’amore. E’ qui, è già qui Colui che attendevo. Respira come me, palpita come il mio cuore, sospira l’attesa di incontrarmi. Io e Lui da sempre ci siamo conosciuti e pur tuttavia mai l’ho visto. Troppa passione ha sopportato la mia carne e nulla sa del suo spirito. E’ qui, è già qui Colui che ho sempre sognato, Colui che sempre ho amato, Colui che sempre ho annunciato. E’ qui, è già qui e ora l’incontro è inaccessibile. Nulla so di Lui e non so come abbracciarlo. E’ diverso da tutti gli altri e io non sono pronto al suo appuntamento. Passa il vangelo e non la sua parola. Passano le sue beatitudini, ma non il suo incanto. Passa la croce, ma non la sua risurrezione. E’ qui, è già qui Colui che mi ha amato da sempre, Colui che nei sogni dell’eternità mi ha creato. Cento anni e non sono pronto. Le lampade, senza l’olio della fede, si spengono e io, nelle mie adorazione, le ho spente di cenere. Meno male, egli viene con la sua lampada ardente e io ora lo vedo, senza che io sia luce. La notte è il mio problema e quanto vorrei che fosse sempre giorno. Eppure l’incontro con Lui è sempre dopo il tramonto. E’ la stella del mattino, è la stella che non si è spenta mai dentro il,mio cuore. Lui mi arde di luce e di calore, pur essendo un nero carbone. E’ qui, non so dire più niente. Ha preso le mie labbra, ha preso le mie braccia, ha preso i miei passi, ha palpitato il mio cuore, è la luce dei miei occhi. Ora sono Colui che attendevo e non so dov’è il mio cuore. Un’ala di riserva mi ha spalancato nel suo amore.
Paolo Turturro