i
Io non volevo che tu andassi via. Ora anche il tempo ha la sua faccia, non diversa da chi è finito. Siamo parole vendute e comprano di sopruso anche i nostri pensieri. Nessuno più ti ricorda, se non chi è ancora libero. Non ho smesso di combattere, da quando ci siamo conosciuti. I giornali sono maschere senza corpo, sono maschere omologate al potere. Parole senza sangue, parole senza libertà di essere. Parlano di libertà, ma non sanno dove abita. Giornalisti, maschere a nascondere se stessi; meglio quella della Medusa, almeno i serpenti sono vistosi e striscianti sulle teste di chi è venduto. Oggi scrivere la verità per il potere è un’opposizione e come tale va subito troncata di falsità. Una goccia perfora i macigni e noi non siamo che lacrime ferite ad asciugare la speranza. Non ho smesso di combattere e sono sempre all’erta all’imprevisto dell’ignoto. A Mongerbino le onde biancheggiano la sabbia a benessere dei miei piedi. Anche uno scoglio, qui, arena il mare. I tuoi brevi minuti sono scritti nel nostro sangue e neanche i miliardi di euro falsi sono in grado di frenare il terremoto delle tue interviste. Oggi tu sei ancora microfono senza fili e solo chi percorre la strada della libertà può ascoltarti. La faccia della verità non si trucca mai, si lava soltanto con acqua e sapone. Eliminato dalla Rai, ora tu vivi più che mai. Le varie testate giornalistiche sono scritte dalle solite appartenenze e Mediaset ha la voce del denaro. La voce della libertà supera i confini dell’infinito e non c’è decoder che la possa bloccare. Mondo, dammi un minuto, soltanto un minuto e ti cambierò l’anima.
Paolo Turturro