Grazie, Signore, per il dono della luce.
Mi hai presentato il cieco nato a cui hai donato la luce negli occhi.
Grazie, Signore, per il dono della vita, data al paralitico, insaccato dal tetto dinnanzi ai tuoi piedi.
Grazie, Signore, per la vita ai lebbrosi, lavati nel dono del tuo sangue.
Grazie, Signore, per la risurrezione del giovane, dato vivo alla sua madre afflitta di morte.
Grazie, Signore, per la gioia di uscire dal sepolcro, Lazzaro, tuo amico, vivente in mezzo a noi.
Benedetto sei tu, che mi fai comprendere la bellezza del perdono.
Benedetto sei tu, che mi dai la forza di amare sempre, persino in nemico.
Benedetto sei tu, che apri il mio cuore alle nozze del regno, nella splendida notte delle nozze di Cana.
Benedetto sei tu, che mi dilaghi il cuore nella condivisione del pane e del pesce, nella condivisione del discorso della montagna. Quanto cammino per raggiungerti sulla montagna della condivisione.
Benedetto sei tu, nell’ultima cena a donarci l’eucaristia, pane spezzato, vino condiviso, nell’adorarti per sempre nel cuore povero e spezzato di amore.
Benedetto sei tu, che ci dai la forza di credere all’impossibile in questa terra, dove la lotta è di fango, dove la lotta è di vera salvezza.
Paolo Turturro