Osservo bene le mie lacrime.
Nelle tempeste le pecore si abbeverano, le mandrie riposano beate su coltri di erba verdeggiante. I sentieri serpeggiano siepi di pitosforo, roseti profumati, cascate di gelsomini, prati di tulipani, cespugli di rosmarino e orti di salvia e di menta; viali di tigli e magnolie, corridoi di lavande, masserie di grano, cantine di mosto, caseari di formaggi e di ricotte, dolciarie di mandorle e di pistacchio, forni di pane, fragranze di cibi e bevande inebrianti di vita.
Osservo bene, le tempeste non sono diluvi a morire, ma energia a sanare e a nascere di nuovo”.
Impara, amico, dalle lacrime tumultuose del tuo soffrire, possono, grazie a te, nascere le grazie più belle della tua e della nostra esistenza. Dipax
Sali al Borgo della pace. Contatta la natura incontaminata.
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