III Domenica di Avvento
Ho custodito il mio cuore
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dentro il tabernacolo di Cristo.
Sento spasimi di estasi
e più non so uscire.
Dentro mi ha consacrato con unzione.
Ai miseri mi ha mandato
ad annunciare un lieto messaggio.
Proclamo la libertà dalla politica corrotta.
Spezzo le catene del carcere dell’ignoranza.
Vesto di grazia
coloro che dormono
nei cartoni della strada.
Ora sono avvolto con il mantello
della sua giustizia.
In me ha fatto germogliare
i semi della pazienza,
i semi dell’attesa,
i semi del perdono,
i semi della giustizia.
Sono il giardino
della sua grazia.
Grandi cose Dio fa in noi.
Ora sono lieto,
nella letizia compio
la sua volontà.
Nessuno di noi è la luce,
Tutti però
siamo mandati
nel mondo
come guerrieri della luce.
Tutti siamo guerrieri della gioia,
tutti guerrieri della fratellanza.
Siamo noi il profeta?
No, abita in noi.
Tu chi sei?
Forse Elia!
No, sono la sua voce.
Tu chi sei?
Forse il Cristo?
No, sono il suo corpo,
sono la sua voce,
sono, ancora oggi;
voce di uno
che grida nel deserto delle città,
nel deserto delle politiche,
nel deserto delle banche,
nel deserto delle anime,
nel deserto delle famiglie,
nel deserto della chiesa,
nel deserto del cuore
a gridare:
rendete diritta
la via del Signore.
Ma chi ha reso storte le vie dell’anima?
Chi ha reso storte le vie della giustizia?
Chi ha reso storte,
nella mente dell’uomo,
le vie del Signore?
Amici di Prima radio,
non è Dio il mistero,
il dramma è l’uomo.
Maria è stata preservata
dal dramma del peccato,
tuttavia non ha perso la sua libertà.
Vi do un accorato invito:
usciamo dalle vie storte del male.
Coraggio,
spezziamo le catene
della schiavitù dell’ignoranza,
le catene della tristezza.
Degno di verità
è Colui che nasce
nella povertà di una grotta.
Degno di lode
è Colui che ci dà la forza di rinascere
a vita nuova.
Accendi dentro di te
una luce che chiarisca
per sempre
il Bene e il male,
allora vedrai chiara
la via del Signore.
Paolo Turturro