I due figli

XXVI – Domenica del tempo ordinario

I due figli

Aiuta Dipingi la pace con il C/C postale 10298909

oppure IBAN IT 02 P076 0104 6000 0001 0298 909.

Grazie a tutti coloro che ci stanno aiutando. P. Paolo

Solo il rancore dell’invisibile

ha generato la morte.

Sono nel ventre del silenzio

a concepire nuova vita.

Non sempre i figli ascoltano,

se non quando diventano padri.

Quanto si paga

per una coscienza pulita?

Ho parlato tante volte di Cristo!

Ho sentito parlare di Lui

tantissime altre volte.

Ora finalmente

i miei occhi lo vedono.

E’ la profezia di Giobbe

che si realizza in ciascuno di noi.

Dio è sempre padre

e non ha soltanto due figli.

Spesso noi diciamo:

“Non è retto il modo di agire del Signore”.

Forse è retto il nostro?

Forse gli inglesi amano più degli italiani

la libertà e la serietà?

Da secoli hanno la libertà del divorzio.

Da secoli hanno la libertà

della schiavitù del colonialismo.

Lasciamo perdere certe insolenze

e veniamo ai due figli.

Io trovo conforto

nella verità della coscienza

e mi comunico sempre con lo Spirito

del Signore.

Da Lui ottengo ogni risposta.

Non possiamo fare il bene

per rivalità o vanagloria.

L’umiltà è la scala

sulla quale tutti salgono

per il bene comune.

Viviamo gli stessi sentimenti di Cristo.

Egli non ritenne un privilegio

l’essere come Dio,

ma svuotò se stesso…

divenendo simile agli uomini.

Dio chiede sempre a noi un parere.

“Che ve ne pare?

Un uomo aveva due figli.

Ecco chi siamo noi:

siamo Figli di Dio.

Vediamo il comportamento

di noi figli.

Tante volte abbiamo detto “Si” a Dio,

ma non abbiamo realizzato il suo amore

per il prossimo

e per noi stessi.

Siamo sempre in chiesa

e non facciamo mai la sua volontà.

Ci vestiamo di sacramenti

e lasciamo sempre nuda o sporca

la nostra coscienza.

Diciamo “Si” senza operare

e siamo il figlio del no del vangelo.

Quelli poi che noi critichiamo:

“Non vengono mai a messa…

Sono divorziati…

Sono prostitute in casa

o in istrada…

E’ gente corrotta…

Quelli proprio che noi rifiutiamo

e rigettiamo come pubblicani,

quelli proprio,

dopo tanta amarezza di coscienza,

convertono il loro cuore

alla misericordia di Dio.

Così ancora una volta

Gesù ci dice:

“In verità vi dico:

i pubblicani e le prostitute

vi passano avanti

nel regno di Dio”.

Buona domenica,

amici di Prima Radio,

sia il nostro vivere

SI, Si a Dio

e No, No al diavolo.

P. Paolo Turturro

www.dipingilapace.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *