Tutti noi lapidiamo amici e nemici con sguardi di giudizi, sfiorandoli con il sospetto.
Urge ricacciare il male nei suoi confini. Non possiamo tirarci dietro il mondo a strascico a causa dei nostri preconcetti.
Un signore mattiniero del bar, beveva il caffè masticando giudizi su preti, politici, pescatori e quanti altri. Un giorno un passante, mentre quello bestemmiava ancora giudizi, gli si avvicinò e gli chiese: “ Come parli bene e giudichi tutti, ma non ti accorgi che qui ognuno ti evita? Forse sarebbe bene che tu rivedesti un po’ te stesso”. Quello arrabbiatosi, versò addosso a una signora il suo caffè, perdendo il fascino del suo dire e il poco del suo sapere. Mortificato da quel giorno non si vide più al bar.
Ascolta amico, la vanagloria spesso acceca e fa commettere tante sciocchezze da perdere se stessi. Meglio essere liberi da ogni preconcetto. Meglio essere libero come un albero che, a seconda le stagioni, dona foglie autunnali liberamente.
Paolo Turturro